che dito
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Re: che dito
Ora magari sono un altro di quei cretini, ma faccio difficoltà a non pensare che sia un disegno realizzato veramente dal tizio proprietario di quella mano.
http://m.youtube.com/watch?v=Hp9xebOHWuk
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- Iscritto il: sab set 10, 2011 6:37 pm
Re: che dito
Re: che dito
nb: preso tutto da internet.
Quando scrivi qualcosa con una penna, pensi alle parole, non alla penna. Quando crei qualcosa con un Mac, pensi al tuo progetto, non al Mac. Diventa invisibile e stimola la creatività.
Anche se la porta è la stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose: la veduta dipende dallo sguardo.
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Re: che dito
C´é da chiedersi perché esista il diritto d´autore..........cesgimami ha scritto:Tutto ciò è copiato e perfezionato e si chiama creatività.
prendere una foto e rifarla identica....creativitá?
Ma hai ben presente cosa faceva Picasso? ma come fai a parogonare Picasso ad uno scopiazzatore di foto ?
Re: che dito
Ma io non ho paragonato Picasso allo scopiazzatore ho solo citato quanto da lui detto.E visto che ho ben presente chi era Picasso essendo un genio era anche creativo._krone_ ha scritto:C´é da chiedersi perché esista il diritto d´autore..........cesgimami ha scritto:Tutto ciò è copiato e perfezionato e si chiama creatività.
prendere una foto e rifarla identica....creativitá?
Ma hai ben presente cosa faceva Picasso? ma come fai a parogonare Picasso ad uno scopiazzatore di foto ?
Se leggi quanto scritto da me,non so se lui la copiava da una foto o andava ad immaginazione,leggi bene quanto ho scritto non aggiungere nulla che io non ho scritto solo per far polemica.Anzi aggiungo ancora uno stralcio preso da internet
L’arte di rubare
Un esponente del movimento impressionista, non dei maggiori, dopo essere tornato nel Sud della Francia deluso dall’esperienza parigina, aveva sviluppato questa lingua nella solitudine. Snobbato da critici e mercanti e guardato dai più come una specie di scemo del villaggio, questo pittore, di nome Paul Cézanne, conobbe quasi in punto di morte una tardiva rivalutazione, che un anno dopo il suo decesso, cioè nel 1907, portò a una personale al Salon d’Automne, che viene ricordata come una delle più importanti mostre d’arte di ogni tempo. Tra i visitatori, Amedeo Modigliani, Georges Braque e Pablo Picasso.
Braque era amico di Picasso. I loro studi distavano al tempo poco più di un chilometro uno dall’altro. Braque aveva in comune con Cézanne il temperamento schivo e la propensione alla ricerca oltre - così dicono - a una straordinaria bontà d’animo.
Picasso, viceversa, non amava gli esperimenti. E non sembra fosse un bonaccione. Se il suo amico Braque inventava qualcosa, lui lo copiava: perché cercare quando si può semplicemente trovare? Per lui l’arte era “rubare”: un’immagine, una tecnica, una buona idea. Colpisce il fatto che il più grande inventore d’arte del Ventesimo secolo non attribuisse nessuna importanza all’invenzione, se non nel senso etimologico, che significa “trovare” - e non necessariamente nel senso di «trovare qualcosa che si cerca», ma anche nel senso di «trovare qualcosa per strada», per esempio due euro, caduti da qualche tasca su un marciapiede. Per fare così occorre senza dubbio una fiducia incondizionata nella realtà.«Quale era il suo segreto». La sua capacità stupefacente era un’altra: quella di trasformare tutto quello che rubava o trovava in qualcosa di profondamente “suo”. Picasso non aveva tempo per la ricerca sui linguaggi.Così è per l’arte, come per la scienza e la tecnica: creare vuol dire trovare quello che c’era “prima”. Un nesso, una legge, una fisionomia presenti da sempre nel mondo. L’inventore della ruota, Filippo Brunelleschi, Pablo Picasso, Steve Jobs. Il genio tende all’origine, al semplice. Non è una cosa per intelligentoni, il genio, bensì una presenza enigmatica ben radicata in ciascuno.Allora se lui copiava non era creativo?.Io non sono qui a dire se quello da me postato sia un fake o no ma a ribadire che nel copiare c'è creatività,evidentemente per alcuni intelligentoni non è così,ma non avevo dubbi
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